(Askanews) Il Comitato di redazione dell’AdnKronos ha comunicato con una nota che “nella serata di ieri l’Azienda ha emanato un ordine di servizio relativo ai turni per il periodo 1 gennaio – 10 gennaio 2016. Dalla lettura del documento appaiono evidenti due cose: il tentativo di ‘meccanizzare’ il lavoro redazionale, rendendone di fatto impossibile la gestione; e il tentativo di imporre unilateralmente un nuovo regime di retribuzione per le giornate domenicali – non è chiaro al momento se quest’ultimo tentativo sia esteso anche alle giornate festive”. Una decisione contro cui si è sollevata anche l’associazione Stampa romana: l’articolo 19 del contratto stabilisce due diverse modalità di pagamento: il ventiseiesimo della retribuzione maggiorato del 55% oppure la semplice maggiorazione con riposo compensativo. Questa seconda modalità è prevista per le redazioni che ‘attualmente e abitualmente fruiscono di detto riposo compensativo’. Non è il caso di Adnkronos – spiega Lazzaro Pappagallo -. Il passaggio all’altro regime deve passare dal rapporto e dall’accordo con il comitato di redazione, assistito da Stampa Romana. Il cdr era ed è disponibile a trattare con l’azienda temi che possono essere discussi nel recinto del secondo livello, non toccando gli istituti di contrattazione nazionale e generale, ma non può ammettere forzature. Non sono accettabili da un’azienda che da un lato vuole ridurre i costi e dall’altro assume e non sono accettabili da un’azienda che non ha fatto alleanze con altre agenzie nella riorganizzazione del settore, segno di solidità dei conti, fino a prova contraria”. Perciò Stampa Romana “affiancherà colleghi e cdr nelle iniziative che vorranno mettere in campo per difendere i loro diritti. Recuperare un clima di serena dialettica sindacale, nel perimetro delineato, conviene ai colleghi e conviene all’azienda”. “Nel corso di tutti gli ultimi tre confronti con l’Azienda e la Direzione (il 18, il 22 e il 28 dicembre), il Cdr ha respinto i ripetuti attacchi aziendali a istituti contrattuali che sono di esclusiva competenza della contrattazione nazionale” ricorda il Cdr di AdnKronos secondo il quale “si è cercato di forzare la mano al Cdr tentando di indurlo a firmare un accordo aziendale che avrebbe travalicato i confini del contratto nazionale e sottratto pezzi significativi di retribuzione dalle buste paga dei colleghi. Il tutto, mentre è in corso un delicato confronto tra Fnsi e Fieg per il rinnovo del Cnlg. Il tentativo dell’Azienda era e rimane quello di comprimere ulteriormente il costo del lavoro, senza fornire però alcuna giustificazione in termini di bilanci e senza alcuna assicurazione che gli eventuali risparmi verrebbero investiti in nuovi prodotti e iniziative editoriali. Questo, mentre la Redazione, come sempre, è chiamata ad assicurare alti standard di qualità del prodotto giornalistico, anche nell’ambito della Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei ministri”. “Al Cavaliere Giuseppe Marra, editore del Gruppo Adnkronos, chiediamo se sia questa l’Azienda che aveva in mente quando ha iniziato la sua avventura imprenditoriale e se sia questa l’Adnkronos vincente e autorevole che ogni giorno chiede alla Redazione di realizzare. Al Direttore responsabile Alessia Lautone chiediamo invece di spiegare alla Redazione come intende gestire la nuova organizzazione del lavoro prefigurata nell’ordine di servizio di ieri e come essa si possa coniugare con l’autonomia e la professionalità dei colleghi, senza compromettere la qualità ed autorevolezza del prodotto giornalistico dell’Adnkronos”.
In ogni caso – conclude il comunicato – il Comitato di redazione è pronto a contrastare in tutti i modi possibili e in tutte le sedi competenti le scelte aziendali unilaterali che siano in contrasto con la dignità del lavoro, la tutela della professionalità dei colleghi e si pongano fuori dal perimetro contrattuale. Per questo, per lunedì 4 gennaio 2016 a partire dalle 10,30 è indetta una assemblea presso la sede dell’Associazione Stampa Romana in Piazza della Torretta a Roma”.
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